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I sostenitori della programmazione neurolinguistica (PNL) sostengono che i movimenti oculari possono essere indicatori abbastanza affidabili di inganno. Secondo la PNL, guardare in alto a destra è probabile che menta, mentre guardare in alto a sinistra indica la veridicità di chi parla. Nonostante la credenza popolare in questa affermazione, non esiste alcuna ricerca a sostegno di essa. La Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) è un insieme di tecniche psicologiche volte a sviluppare una percezione positiva e consapevole della vita reale. Un aspetto importante qui è il miglioramento delle capacità comunicative utilizzando la presunta relazione tra movimenti oculari e pensieri. Secondo la PNL, le persone destre che guardano in alto e a destra probabilmente visualizzano un evento immaginario, mentre guardano in alto e a sinistra è probabile che visualizzino un evento che ha avuto luogo nella vita reale. Lo stesso vale per i ricordi verbali fittizi e reali. A partire dagli anni '80, molti professionisti della PNL sono stati testati, gran parte del lavoro ha valutato la presunta relazione tra i movimenti oculari e il pensiero su questioni che richiedono memoria visiva e uditiva, ad esempio "Il colore". del portone di casa tua?”, “Potresti descrivere il suono della voce di tua madre?” Questi lavori non hanno confermato le ipotesi fatte dai professionisti della PNL. Ad oggi, c’è poco lavoro per valutare la relazione tra movimenti oculari e false informazioni. Nel 1987, un gruppo di scienziati, citando quattro esperimenti che presumibilmente mostravano un risultato di affidabilità molto elevato (90%) nel rilevamento della menzogna, evitò di fornire informazioni dettagliate sugli esperimenti. Molti scienziati erano scettici riguardo a questa affermazione, dato che nessun altro metodo in psicologia ha prodotto questo livello di precisione. Gran parte della ricerca attuale si concentra sulla relazione tra i movimenti oculari e i pensieri dei soggetti. Si tratta di registrare i movimenti oculari dei partecipanti mentre rispondono alle domande poste. Questo studio ha incluso 32 partecipanti (12 uomini e 20 donne), con un'età media di 22,3 anni (intervallo da 18 a 56 anni). Tutti i partecipanti erano destrimani e non erano stati informati che i loro movimenti oculari sarebbero stati analizzati. Lo studio consisteva in tre esperimenti. Nel primo esperimento, 32 soggetti sono stati posti in situazioni in cui dovevano essere sia sinceri che ingannevoli. Il partecipante, dopo aver ricevuto un telefono cellulare dallo sperimentatore n. 1 e averlo nascosto in una stanza speciale in tasca o in borsa, nascondendo la verità, ha risposto alle domande dello sperimentatore n. 2 che non erano correlate alla posizione effettiva del telefono. Lo sperimentatore n. 2 non sapeva se il partecipante mentiva o meno. Questo è stato seguito da un esperimento simile in cui il partecipante ha posizionato il telefono su un tavolo e ha risposto a domande che menzionavano il tavolo. Sono state registrate 64 interviste con la telecamera, dopo di che sono stati studiati i movimenti oculari dei soggetti. Di conseguenza, non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nei movimenti oculari in entrambe le condizioni. Nel secondo esperimento, 50 partecipanti (16 uomini e 34 donne) con un'età media di 26,62 anni (intervallo da 18 a 73) sono stati divisi in due gruppi: controllo. e analisti, su un database di PNL che valuta i movimenti oculari in base alla percezione della veridicità degli intervistati. A ogni partecipante è stato mostrato un video dell'esperimento precedente e è stato chiesto di determinare chi stava dicendo la verità o mentendo. Al termine dell'esperimento è stato valutato il ruolo delle conoscenze esistenti sui movimenti oculari nel rilevamento della menzogna. Non sono state riscontrate differenze significative tra il gruppo di controllo e il gruppo esperto nei metodi di PNL. Nel terzo esperimento, due esperti indipendenti hanno valutato 52 registrazioni video di dichiarazioni ufficiali, di cui 26 erano bugie supportate da prove inconfutabili e 26 erano vere. Sono stati analizzati i movimenti oculari a destra o a sinistra e la loro durata, e gli esperti sapevano esattamente quando dicevano la verità e quando mentivano. Non c'era alcuna differenza significativa, anche se le interviste sulle bugie erano lunghe la metà. Da tutto ciò ne consegue che nessuno dei tre studi ha fornito prove che confermassero la relazione tra i movimenti oculari e la menzogna, il che smentisce le affermazioni in merito.

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