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Buon pomeriggio cari amici Continuando a descrivere le parti che compongono l’approccio fenomenologico, oggi vi parlerò della quarta! Questa parte è stata aggiunta a questo approccio più tardi delle prime tre e si chiama “Curiosità attiva”. Con questo intendo un sincero interesse per il cliente, per ciò che sta accadendo tra il cliente e il terapeuta qui e ora quando ho conosciuto In questo argomento, mi è piaciuta la frase secondo cui una condizione molto importante per il successo della terapia è la nostra capacità di lasciarci affascinare dal cliente. Quindi sì, sebbene inizialmente questo elemento non fosse nell'approccio fenomenologico, aiuta a comprendere meglio il cliente e il suo interiore. mondo. Completa armoniosamente le prime tre parti: mettere tra parentesi, descrivere ed equiparare, di cui ho scritto di recente. Ciò che è importante è il nostro pieno interesse e coinvolgimento in cosa e come si sviluppa tra il cliente e il terapeuta e cosa succede tra loro, come il cliente si manifesta. , come comprende questa situazione, come la sua comprensione e la situazione reale si relazionano tra loro, e così via. In questo modo aiutiamo il cliente ad esplorare e prendere consapevolezza. La nostra grande curiosità verso il cliente e la sua esperienza è estremamente importante. Tutto ciò ci spinge a fargli molte domande diverse. Non dovresti trattenerti da questo. Ma, ovviamente, è importante ricordare che non dovresti interrompere il cliente quando condivide qualcosa di importante, quando è emotivamente coinvolto nella sua storia. Ma se ragiona in modo più logico, "dalla mente", allora, ovviamente, puoi porre domande chiarificatrici durante la sua narrazione. Se allontanano il cliente dal suo argomento principale, allora dobbiamo capire chiaramente perché lo stiamo facendo. Anche se, allo stesso tempo, senza mostrare curiosità, senza a volte lasciarsi da parte, potremmo non imparare qualcosa di importante. Tutto qui deriva dall'esperienza e, naturalmente, è importante che il cliente non si senta sotto qualche tipo di interrogatorio, quando è bombardato da domande che non dovrebbero contenere una risposta. È meglio porre domande aperte quando non è necessario rispondere rigorosamente con un “sì” o un “no”. È importante incoraggiare il cliente a ragionare, ad esplorare se stesso e la sua situazione. Chiedere "Perché?". inoltre sconsigliato. Da un lato, questa domanda può essere percepita come una sorta di critica nascosta, dall'altro la domanda "Perché presuppone una sorta di risposta logicamente costruita, dalla testa, e per noi le emozioni, il ragionamento spontaneo, le riflessioni lo sono?" più importante... E quindi questa domanda spesso non porta ad alcuna scoperta, scoperta e realizzazione. In generale, come in ogni altro caso, può essere utilizzato, ma solo se capiamo esattamente per cosa vogliamo utilizzarlo. Grazie per l'attenzione, attendo con ansia le vostre risposte! Se ti è piaciuto il materiale, clicca su "Di' grazie" Per non perdere cose interessanti, iscriviti alle mie pubblicazioni e condividi il materiale sui social network! :) Iscriviti per una consulenza:+ 7 - 9 6 5 - 3 1 7 - 5 6 - 1 2-

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