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Dall'autore: tutta la serie di articoli “Parole pericolose” Amiamo infinitamente i nostri figli. Vogliamo che tutto vada bene nella loro vita. Vogliamo proteggerli da errori, delusioni, dolore e afflizione. Stiamo facendo di tutto per questo. Non risparmiamo sforzi, tempo e denaro per rendere felici i nostri figli. Amiamo i nostri figli infinitamente. Vogliamo che tutto vada bene nella loro vita. Vogliamo proteggerli da errori, delusioni, dolore e afflizione. Stiamo facendo di tutto per questo. Non risparmiamo sforzi, tempo e denaro per rendere felici i nostri figli. Dove allora, in una famiglia apparentemente prospera, si trova un bambino disfunzionale? Un figlio caduto in cattive compagnie, o una figlia, intelligente e bella, che non riesce a sposarsi. Molto spesso le cause dei problemi dei nostri figli risiedono in quelle parole poco appariscenti che spesso usiamo senza dare loro la dovuta importanza. Sottovalutiamo il potere delle parole e il potere del nostro subconscio. Spesso un bambino non percepisce affatto le nostre parole come vorremmo, vede e capisce tutto a modo suo. Quando i bambini crescono e sperimentano i problemi della vita adulta, devono lavorare molto con i complessi infantili per mettere ordine nelle loro vite, rimuovendo le parole pericolose e gli atteggiamenti nascosti dei loro genitori. È difficile da credere, ma questi sono i seguenti messaggi: “Non vivere!”, “Non sentire!”, “Non pensare!”, “Non essere te stesso!”, “Non amare” !” Naturalmente non lo diciamo letteralmente, nessuno dei genitori lo desidera per il proprio figlio, ma il subconscio di un bambino da 1 a 6 anni percepisce proprio questo terribile significato da alcune delle nostre osservazioni, dette con irritazione. Vediamo passo dopo passo quali sono questi atteggiamenti e parole pericolose. Le parole pericolose formano divieti interni e il primo, il più severo divieto è il divieto di esistere, il divieto di vita "Non vivere!", "Perisci, muori!". Trasmettiamo questo divieto quando facciamo comprendere al bambino quanto sia gravosa per noi la sua esistenza. “Se non fosse stato per te mi sarei laureato!”, “Se non fosse stato per te sarei sano!”, “Sarebbe meglio se non esistessi!”, “Io ti avrei ucciso per questo!”, “Perché non ho fatto carriera per te!”, “Vai a giocare, sono stanco di te!” e così via. L'articolo continua ...

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