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Se un genitore crea molti divieti a un figlio, allora il bambino, invece di ascoltare se stesso e i suoi desideri, fa solo ciò che gli viene richiesto. Pertanto, il fulcro del bambino sono le istruzioni dei genitori. E il mondo del bambino è costruito da questa angolazione: mamma/papà saranno contenti di quello che sto facendo? Il bambino, invece di ascoltare inizialmente il proprio Sé e rafforzare il suo germoglio interiore (che, in teoria, si svilupperà in un enorme albero potente) diventa più forte nel fare ciò che gli altri vogliono da lui. E i loro bisogni sono costantemente repressi e con ciascuna di queste scelte vanno nel profondo... E poi (quando un bambino del genere diventa adulto) si sviluppa apatia per la vita, depressione, stati d'animo suicidi... E la persona pensa: "cos'è questo?" - Sto facendo tutto bene e, a quanto pare, ho tutto ciò di cui ho bisogno, ma per qualche motivo non sono felice!?" Tutto è semplice e difficile allo stesso tempo. Per sentirti felice, hai bisogno di un altro punto di supporto. Devi andare dal tuo centro, dal tuo Sé. E se sposti il ​​punto di supporto, il suono sarà diverso: il mio supporto è nel mio centro. I miei bisogni sono dentro di me. I miei desideri e le mie aspirazioni sono dentro di me. Vado nel mondo da ciò che è importante per me. Da quello che voglio io, non da mio padre/mamma/guru, ecc. Quando vado nel mondo con Me Stesso (con i miei interessi, bisogni, valori, proprietà individuali), allora sento il mio “Io Sono”. Posso avere ragione o sbagliare/adattarmi all'ambiente o no/amare gli altri o no... Ma in ogni caso: Io Sono! E questo è fantastico! Perché quando prendo coscienza di me stesso, il mio fulcro è in me. E poi posso creare la mia vita. E poi mi sento responsabile di quello che faccio. E poi costruisco relazioni che arricchiscono me e l'Altro. E poi insieme potremo creare qualcosa di migliore, più grande e più bello in questo mondo.. Ma senza realizzare noi stessi e i nostri bisogni, e senza soddisfarli, è impossibile essere felici! PS Nelle tradizioni spirituali, l’enfasi è sul fare per gli altri. Certo, fare qualcosa per gli altri è una delle nostre esigenze, ma non l’unica. Inoltre, per fare del bene altruisticamente (e non perché sarò bravo facendolo), devi prima imparare a riconoscere i tuoi bisogni. E invece di rinnegare il proprio Sé, sarebbe bene scoprirlo, rafforzarlo, nutrirlo.. E poi (secondo i passaggi naturali dello sviluppo) arriverà un “per gli altri” globale.» :)

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