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Il tema dei confini è ormai molto sentito ed è frequente parlarne. E quando un termine diventa di uso comune, i suoi concetti diventano confusi. E poi, come ha scritto Nancy McWilliams, “perde le sfumature drammatiche” e si può sentire in lui semplicemente “il disagio derivante dall’interazione con gli altri”. Nella terapia familiare questo concetto è più ampio, complesso e misurabile e costituisce uno dei parametri chiave del sistema familiare. Una famiglia è creata da due persone: un uomo e una donna. Ognuno porta la propria visione di quale distanza sia accettabile in questo nuovo sistema. Ad esempio, era consuetudine che una donna nella sua famiglia genitoriale bussasse alla stanza dell’altra prima di entrare. Ognuno cenava quando voleva e il tempo libero veniva spesso trascorso separatamente. Nella famiglia maschile, al contrario: la porta chiusa della stanza era considerata un segnale allarmante (papà chiudeva la porta della camera da letto - probabilmente si era offeso!) Abbiamo cenato insieme e solo dopo che tutti erano tornati dal lavoro o da scuola. Le vacanze e i viaggi erano all’ordine del giorno, e “come mai non vuoi andare al villaggio per il fine settimana?” E quindi la giovane famiglia deve decidere cosa è meglio per loro? Perché per lei, molto probabilmente, è più adatto un set di biancheria da letto con due copripiumini, ma dategli uno per due, e preferirà una coperta di una misura e mezza in modo da poter dormire uno più vicino all'altro. altro. Possono essere d'accordo o meno. E nonostante ciò, man mano che la relazione si sviluppa, apparirà sempre qualcosa dell'esperienza individuale che dovrà essere inserito in quella generale. Poi nella famiglia appare un bambino e anche lui nasce con il bisogno di spazio personale (anche se non subito, ma man mano che cresce). Ma se nella fase iniziale i genitori non sono riusciti a mettersi d'accordo sulla distanza, nel loro rapporto sorgerà una tensione invisibile ma palpabile. Allora il bambino sarà un ottimo parafulmine, nel quale potrai “rimanere intrappolato” proprio da questa tensione: “Smettila di fare rumore qui, non vedi? Il piccolo è nervoso!” oppure: “Che razza di sesso è questo? Sto con il bambino tutto il giorno!” E quanto più intensamente il bambino “partecipa” ai litigi coniugali, tanto meno opportunità ha per il proprio spazio. Dopotutto, se tale interazione è familiare a tutti e il bambino sembra salvare l'intera famiglia dall'ansia familiare sempre crescente, allora sembra non avere tempo per vivere la propria vita autonoma. Ricorda Munchausen: "Svegliato la mattina - realizza un'impresa!" E solo dopo l'impresa c'è ciò che rimane per te. Quando comprendiamo i processi che si verificano all'interno della famiglia, abbiamo l'opportunità di influenzarli e modificarli se necessario. Se hai bisogno di aiuto contattaci, troveremo una soluzione insieme!

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