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E come facciamo? Il primo vede tutti come una minaccia e non guarda nemmeno i passanti quando esce di casa? fare la spesa - come se ci si potesse infettare attraverso lo sguardo... Il secondo è nel campo dei negazionisti: l'infezione non mi attacca e in generale questa pandemia è una bolla di sapone gonfiata, e fa tintinnare bottiglie in un sacchetto , andando a fare un picnic... Il terzo accusa i vertici di crisi economica, sfacciata schiavitù e firma petizioni contro il codice QR... 🧔🏼 Vediamolo dalla poltrona dello psicanalista: Sì, realtà oggettiva esterna, e ognuno ha una propria realtà soggettiva interna: il proprio mondo interiore, se vogliamo. È costruito con l'aiuto delle nostre esperienze infantili e adulte, delle fantasie inconsce e delle difese psicologiche. Potrebbero esserci molti attori, ma per semplicità ne prenderemo due: gli oggetti interni buoni e quelli cattivi. Li creiamo entrambi noi stessi, li costruiamo come un set di costruzioni dal modo in cui percepiamo e fantasticamo sulle nostre persone significative fin dall'infanzia. Creiamo un oggetto interno buono da una percezione positiva, uno cattivo da una percezione negativa. E quando tutti percepiamo in modo diverso ciò che accade fuori, lo guardiamo dalla nostra immagine interna del mondo, e nelle persone vediamo una proiezione dei nostri oggetti interni buoni e cattivi.⠀ Pertanto, il primo attacca se stesso dentro: il suo cattivo l'oggetto interno è crudele e distruttivo. Potrebbe anche sentirsi in colpa per il fatto che tutto sia successo in questo modo, e ora sarà punito (o si punirà, perché dopo arriverà il sollievo). Il secondo ha costruito una forte difesa: ha isolato il suo oggetto interno cattivo, perché lo è è spaventoso ammettere la realtà. Altrimenti, potresti esserne schiacciato. Il terzo percepisce i circoli dominanti come un genitore prepotente che priva la libertà e il controllo, ma allo stesso tempo non gli importa (ha un oggetto interno così cattivo). E voglio ribellarmi a lui, perché è difficile far fronte alla mia ansia e rabbia. Ed è più facile incolpare qualcuno che accettare i tuoi sentimenti e accettare che un genitore non è l’ideale e che qualcosa dipende da te. In una parola, tutta questa storia è un'informazione su noi stessi: le nostre paure e speranze, esperienze e desideri inconsci. Pertanto, è importante vedere i propri sentimenti, viverli senza causare danno a nessuno (o a se stessi) e riconoscere le proprie difese psicologiche (negazione, proiezione, svalutazione, ecc.). Dopotutto le difese non sono poi così male; ci aiutano a non impazzire. E possiamo usarli abbastanza consapevolmente. Ma se capiamo cosa ci sta succedendo e ammettiamo che è nostro, allora sarà più facile gestire la situazione (cambiare il nostro atteggiamento nei suoi confronti) e apparirà più fiducia in noi stessi.⠀🌤E mentre non possiamo valutare oggettivamente la situazione, il tempo dirà. E ora non ci resta che adattarci a questa incertezza e cercare i nostri appigli.⠀PS sul vivere sentimenti e difese psicologiche sarà approfondito

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